Atri, studenti dello Zoli al Palacastrum di Giulianova per assistere all’allenamento della squadra di basket in carrozzina Amicacci. Il racconto

Cuori uniti nel giorno di San Valentino per gli alunni delle classi terze dell’IIS “A. Zoli” di Atri con i
giocatori della squadra di Wheelchair Basketball “Amicacci” presso il Palacastrum di Giulianova.
Abbiamo deciso di raccontarvi questa giornata del vero Amore per l’altro attraverso un testo
patchwork con le parole dei nostri studenti, per leggere le loro emozioni, le loro riflessioni che
aiutano a capire la profondità di questa nuova generazione di cittadini….Amore che va oltre le
differenze!
Un amore per lo sport Our luck Una seconda possibilità
Basket alternativo Si gioca e ci si diverte anche da seduti
Siamo tutti diversamente uguali Basket a due ruote
Supersport Se vuoi puoi Volere è potere Una nuova vita
“Nel giorno 14 febbraio, per festeggiare San Valentino, giorno dedicato all’amore, noi ragazzi delle
classi terze dell’Istituto “Zoli” di Atri ci siamo recati a Giulianova al Palacastrum per incontrare la
squadra di Wheelchair Basketball“Amicacci”.
“Tutti entusiasti, noi studenti, ci siamo seduti sulle gradinate e abbiamo visto i giocatori che si
preparavano per allenarsi.”
“Appena sono arrivato, ho visto questi ragazzi in carrozzina e ho sentito un malore dentro, ero
dispiaciuto per loro, ma nello stesso tempo ero interessato nel vedere come questi giocatori sono
riusciti a superare le loro difficoltà e coltivare la propria passione per lo sport.”
“Il coach Gemi ha fatto una introduzione al mondo dello sport in carrozzina, spiegandoci tutte le
regole di gioco, i punteggi delle disabilità in relazione alla squadra da mettere in campo.”
“Finito il riscaldamento, i giocatori si sono divisi in due squadre e noi abbiamo seguito la partita
dimostrativa con un entusiasmo travolgente, facendo la ola con le braccia alzate e ad ogni
canestro esultavamo, esaltandoci come una vera tifoseria!”.
“I ragazzi dell’Amicaci hanno dato una dimostrazione pratica su come si svolge una partita
esibendo le tecniche imparate e perfezionate durante i loro allenamenti e, a mio parere, facendo
con le loro carrozzine azioni pazzesche e folli, impressionanti e impensabili.”
“Mi ha colpito la spensieratezza e la felicità con cui giocavano, la forza di volontà che dimostrano.
Da questo incontro ho capito che se vuoi qualcosa basta crederci, essere costanti e determinati
per raggiungere l’obiettivo”.
“E’ stato interessante vedere come facevano gioco di squadra tra di loro”.
“Mi ha colpito particolarmente che i giocatori erano tutti ragazzi come noi con dei tatuaggi”.
“La solarità dei ragazzi in carrozzina ha così colpito noi alunni, che abbiamo seguito con molto
coinvolgimento la partita.”
“A me ha colpito quando cadevano e si rialzavano da soli”.
“Terrei a sottolineare che giocano maschi e femmine insieme, senza nessuna differenza, con lo
stesso amore per questo sport e con la stessa voglia di mettersi in gioco”.
“Al termine della partita, i giocatori sono venuti vicino a noi e hanno raccontato le loro storie e
spiegato le loro disabilità. Un ragazzo, Ciccio, ha condiviso con noi il momento in cui ha subìto a
17 anni un incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, cambiandogli la vita.”
“Dalla sua storia ho capito che in pochissimi secondi la vita può modificare i nostri progetti futuri,
ma che possiamo superare ogni difficoltà ripartendo da zero in una vita nuova.”
“Ci è stata data la possibilità di provare per sperimentare le speciali sedie a rotelle utilizzate
durante le partite, differenti da quelle su cui vivono quotidianamente i ragazzi con disabilità
motoria”.
“L’esperienza di provare a fare canestro in carrozzina ha portato nella mente dei ragazzi molte
osservazioni su quanta dedizione e voglia di vivere abbiano questi giovani sportivi.”
“E’ stata una fortuna per noi ragazzi aver scoperto un nuovo modo di vedere il mondo”.
“Sono rimasto molto colpito da questa giornata spettacolare e ho imparato che la vita ti riserva
brutte sorprese e imprevisti, che vanno affrontati con forza e determinazione”.
“Questi ragazzi, nonostante le loro disabilità, hanno voglia di vivere e di fare, hanno la stessa forza
di andare avanti”.
“Da questa esperienza ho imparato che se nella vita avrò degli ostacoli non mi dovrò abbattere,
ma dovrò affrontarli e superarli.”
Anche se il destino ti porta via una parte di te, ti toglie braccia, gambe, occhi, anche se il tuo
corpo e il tuo cuore sono cuciti da mille cicatrici, tu puoi farcela ed essere libero così come sei.