Regionali 2024, intervista al candidato di Azione Giammarco Marcone. “Lavorerò per la tutela della sanità teramana ed in particolare del San Liberatore di Atri fortemente ridimensionato dal governo Marsilio”

Regionali 2024, intervista al candidato di Azione Giammarco Marcone. “Lavorerò per la tutela della sanità teramana ed in particolare del San Liberatore di Atri fortemente ridimensionato dal governo Marsilio”

Giammarco Marcone, un passato da assessore ai servizi sociali nel comune di Atri e consigliere di opposizione in più legislature, tra cui l’ultima di maggio 2023, in cui è stato rieletto con un consenso elettorale considerevole, è tra i candidati alle prossime regionali di marzo 2024 nella lista di Azione. Una scelta, come spiega in questa intervista, che serve a dare forza ad un territorio che ha bisogno non solo di essere rappresentato ma soprattutto di trovare in chi porta le istanze nella Regione, un portavoce affidabile che sappia cogliere e raccogliere i bisogni di una comunità. Fondatore del movimento civico “Rinascimento Atriano”, conserva una passione per lo sport e l’attività fisica che declina in lunghissime maratone, molte delle quali in tratti dove il percorso è in salita e richiede molta fatica. Aspetti non di secondo piano che tuttavia non lo hanno mai scoraggiato nel mettersi alla prova.

Avvocato Marcone, la sua candidatura con Azione alle regionali di marzo 2024 è il frutto di quale scelta

E’ frutto della scelta di aderire ad un partito europeista e di orientamento liberale nel cui modo di concepire la politica mi rispecchio pienamente. Un partito che tra le tante cose, mette al centro della propria azione politica la meritocrazia, sostiene la sanità e l’istruzione pubblica, propone una legge contro l’omotransfobia ed appoggia iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio di odio. Un partito moderno, favorevole al salario minimo e ad una fiscalità progressiva, passando per un piano di rilancio delle imprese attraverso investimenti collegati a sgravi fiscali e, non da ultimo, fortemente attrattivo verso le giovani generazioni.

Lei da sempre è stato un civico, sia pure con un passato socialista,  fondando anche un   movimento ad Atri (Rinascimento Atriano). Quali sono i punti strategici su cui si fonda la sua proposta politica?

La decisione di tesserarmi con il partito di Azione dopo un lungo percorso di civismo, nasce dalla consapevolezza che per risolvere i problemi che attanagliano le comunità come la nostra, occorre dovere essere integrati in una filiera politica che consenta di avere validi interlocutori a tutti i livelli (provinciale, regionale e nazionale), cosa che il civismo, per quanto radicato, non potrà mai garantire. Aggiungo, comunque, che la mia associazione continuerà ad essere operativa sul territorio. Metterò al servizio del candidato Presidente D’Amico l’esperienza maturata in quindici anni di consiliatura comunale, otto dei quali vissuti da assessore alle politiche sociali, con risultati, a detta di molti, più che lusinghieri. Lavorerò per la tutela della sanità teramana ed in particolare del San Liberatore di Atri fortemente ridimensionato dal governo Marsilio. Priorità avrà il tema del turismo che deve rappresentare un volano per l’economia regionale, mi adopererò, a tal proposito, per il completamento del tracciato denominato “Ciclovia del Cerrano”, valorizzando l’argine del fiume Vomano e mettendo in rete i parchi e le bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche presenti nei Comuni di Atri, Pineto e Silvi così da integrare in un unico sistema anche le attività commerciali e turistiche. 

Come giudica il governo Marsilio per quanto riguarda il nostro territorio che va dai comuni del Cerrano alla Val Fino?

Al di là dell’appartenenza politica, il giudizio per i cinque anni di governo regionale a guida Marsilio, a mio parere, non può che essere insufficiente. Del resto, gli interventi eseguiti in questo quinquennio nelle zone della Val Fino, sono in larga parte frutto del lavoro messo in campo nella precedente consiliatura regionale con le risorse del cosiddetto Masterplan. Ad Atri, poi, la maggior parte dei problemi dovuti al dissesto idrogeologico del territorio restano ancora irrisolti ed i finanziamenti avuti dalla regione sono stati alquanto limitati (fatta eccezione per la frana di Casoli). A Pineto il problema dell’erosione costiera soprattutto nella zona nord della città rimane pure irrisolto ed i minimi interventi finanziati non hanno prodotto ad oggi alcun risultato e non mi dilungo ulteriormente per non essere noioso.

Rispetto a cinque anni fa crede che la proposta del centrosinistra sia più appetibile per gli elettori e su quali punti in particolare?

Io credo proprio di sì, in primis è Luciano D’Amico con la sua pacatezza, competenza e capacità di ascolto a dare al progetto politico una forte capacità attrattiva. Un recente studio, ad esempio, ha rivelato che ogni anno in Abruzzo oltre mille giovani vanno via non per ragioni di studio, ma perchè non riescono a trovare opportunità lavorative, oppure, se le trovano, non sono adeguate alle loro competenze, facendo riscoprire in tal modo all’Abruzzo il triste fenomeno dell’emigrazione dei giovani come avveniva nel secolo scorso. L’unico che si è posto il problema è stato proprio Luciano D’Amico, ponendo la necessità di invertire questa tendenza pericolosa che impoverisce la nostra regione delle risorse umane e professionali più importanti per il futuro.

Atri come Pineto, passando per Silvi e Roseto non ha avuto in questi cinque anni un rappresentate in Regione e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Sanità, lavoro, viabilità etc. Crede che la sua elezione potrebbe sanare questo deficit?

In realtà, da qualche mese a questa parte, in virtù di una surroga scattata a seguito delle dimissioni di un consigliere regionale, quest’area territoriale si è ritrovata con una consigliera regionale di maggioranza, la cui inesperienza è emersa in tutta la sua  gravità in occasione della recente approvazione della legge di riordino della sanità regionale. In caso di mia elezione, lavorerò affinchè si possa recuperare il terreno perso in questi anni e si restituisca, non solo a questa area territoriale ma all’interà regione, la dignità, l’orgoglio e la fierezza di appartenere ad un popolo forte e gentile qual è quello abruzzese.  

Lavocedelcerrano

Direttore Responsabile e Fondatore del Giornale " la Voce del Cerrano"

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