Atri, commozione e grande partecipazione allo svelamento del busto bronzeo di Giuseppe Verdecchia con testimonianze d’eccezione di Padre Guglielmo Alimonti

Sala consiliare del Palazzo Acquaviva di Atri gremita di pubblico sabato 22 Aprile in occasione dello svelamento del busto bronzeo in memoria di Giuseppe Verdecchia, primo sindaco nell’immediato dopoguerra della città Ducale. Cerimonia preceduta da un convegno sulla figura dell’eclettico amministratore, scrittore, poeta e pittore, con la partecipazione di studiosi della materia e diretti discendenti dei protagonisti di allora, passando per il “discepolo” di Padre Pio, Padre Guglielmo Alimonti, testimone di tanti incontri e riunioni per l’edificazione del manufatto, ha rappresentato di fatto un “gemellaggio” tra le due comunità il cui segno della fede è riscontrabile nelle numerose chiese che si trovano ad Atri oltre alla grande devozione al Santo di Pietrelcina. La grande tenacia con la quale il nipote di Giuseppe, il commendatore Mario Verdecchia, ha inteso fare piena luce sul contributo indiretto, ma prezioso, che il nonno ebbe in questa vicenda è sicuramente un punto di partenza e non di arrivo di una quantità di materiale inedito e per certi versi sconosciuto che solo gli studiosi potranno ulteriormente approfondire. Presenti gli studiosi del gruppo di ricerca gli architetti Dario Zingarelli e Gaetano Lombardi che hanno illustrato le attività e il metodo con le quali hanno proceduto alla ricerca e alla selezione del vasto materiale rinvenuto individuando riscontri ed elementi temporali sugli avvenimenti utili alla progettazione della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. La progettazione e successiva edificazione non furono operazioni semplici e le battaglie burocratiche e legali non mancarono come ha ricordato l’avvocato Domenico Coletti figlio dell’avvocato di fiducia di Padre Pio. Emozionante e commovente l’intervento di Mario Trematore, il vigile del fuoco che salvò nel Duomo di Torino la Sacra Sindone con immagini proiettate sullo schermo grazie al prezioso lavoro della squadra dei colleghi che filmò il salvataggio della Sindone. Un saluto particolare alla famiglia Verdecchia è stato portato dal Prof. Ezio Sciarra, amico di Giuseppe e storico conoscitore della materia, il quale ha catturato la platea con il suo straordinario intervento. Testimone d’eccezione il nipote del professor Federico D’Alfonso, l’omonimo rappresentante della famiglia la cui narrazione è stata preceduta da una intervista video al padre Pietro d’Alfonso testimone della relazione intercorsa tra il suo genitore, primario di chirurgia nel vecchio ospedale di Atri e Padre Pio. Il giornalista Antonio D’Amore, direttore di R+News, ha letto alcuni aforismi riportati nel libro di Giuseppe Verdecchia, dal titolo “Spirito di Pensiero in Pensiero”. In rappresentanza della Fondazione Tercas è intervenuta la vice presidente, Martina Di Musciano la quale ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e rimarcato il valore storico dell’insegne uomo di cultura di cui si celebrava lo svelamento del busto. Saluti istituzionali da parte del Sindaco Piergiorgio Ferretti e dell’assessore alla cultura Mimma Centorame, entrambi hanno rimarcato il valore umano e artistico di Verdecchia e sottolineato la figura del primo sindaco dell’immediato evento bellico il cui impegno è stato rilevante nella fase della ricostruzione. Nell’occasione è stato attivato l’annullo postale da parte di Poste Italiane, con la cartolina e il relativo timbro commemorativo .Per la comunità di Atri l’iniziativa rappresenta una tappa storica di cui può andare orgogliosamente fiera anche in ragione di una cassa di risonanza mediatica senza pari e di un parterre d’eccezione che ha animato l’importante incontro nell’assise comunale con le riprese dell’emittente Padre Pio Tv e la presenza in sala del direttore Stefano Campanella il quale si è complimentato per il successo della manifestazione. (foto Alberto Sporys)