Atri, chiude la storica boutique di Adamo Chiodi, aperta nel 1952 dal padre Remo in Corso Elio Adriano

E’ questione di pochi giorni e un’altra luce sul centralissimo Corso Elio Adriano di Atri si spegnerà. Una luce che da settant’ anni, roba da storia, illuminava le vetrine del negozio di abbigliamento della famiglia Chiodi, il cui arrivo nella città Ducale risale al 1952, quando Remo Chiodi e consorte, già all’opera nel commercio ambulante dei mercati settimanali dell’Abruzzo, decisero di prendere casa e aprire una boutique ad Atri. Un emporio ricco di ogni assortimento per la famiglia, dai vestiti casual per i giovani all’abbigliamento per cerimonie, passando per abiti eleganti da signora e accessori vari per ogni occasione, pubblica o privata che fosse. L’attività ebbe subito un grande successo e i numeri, quelli del fatturato, salivano ogni anno, tanto che, come ricorda il figlio Adamo, successore nella gestione del negozio, “avevamo un magazzino sempre fornito con merce per 250 mila auro l’anno”. “Atri non regge più”, è il malinconico messaggio di Adamo Chiodi, il quale aggiunge “ ho provato in tutti i modi a resistere ai centri commerciali nati in zona, e alle vendite on line, con saldi e sconti anche del 70 e 80 per cento, ma il mercato, per i piccoli comuni come il nostro è finito”. La clientela si è spostata nei negozi delle città più grandi, i costi di gestione per un negozio come il mio , tra tasse, contributi e spese di energia e riscaldamento, non consentono più di restare aperti nonostante –commenta il titolare- l’attività sia stata portata avanti sempre in famiglia. Una crisi che si fa sentire sempre di più nella città Ducale e che ha visto in questo nuovo anno già diverse chiusure di attività commerciali con inevitabili conseguenze economiche per l’indotto generale.