25 Aprile, la celebrazione in piazza Martella ad Atri
La ricorrenza del 25 Aprile è stata celebrata anche ad Atri, in piazza Francesco Martella, alla presenza delle autorità locali, tra cui il Sindaco Piergiorgio Ferretti, il presidente del Consiglio Comunale Cristina Forcella e molti amministratori di Palazzo Acquaviva. Dopo la deposizione della corona, avvenuta da parte degli alpini in congedo, il primo cittadino, unitamente alle autorità militari e civili, tra cui il Comandante della Stazione dei Carabinieri, Luogotenente Giuseppe Talamo, il Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato, Vice Questore aggiunto, la dottoressa Ester Fratello e il Comandante dei Vigili Urbani, il Maggiore Alfonso Osmi, hanno reso omaggio ai caduti nella guerra per la liberazione del nostro Paese dall’occupazione dei nazifascisti. I superstiti di quella orribile guerra, che vide oltre 300 mila caduti militari e 150 mila vittime civili, senza contare altri 44 mila partigiani. Grazie a costoro, che hanno rischiato e tra di essi in molti hanno perso la vita, oggi viviamo in un Paese libero, democratico e al quale i padri costituenti dedicarono il primo articolo della nostra Costituzione. L’odierna celebrazione si è svolta con molte ristrettezze, a causa della situazione pandemica in corso, senza la partecipazione degli studenti e con poche persone che vi hanno assistito a debita distanza dalla piazza. Oltre alle forze dell’ordine e della polizia locale, erano presenti le associazioni dei Carabinieri in congedo, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana. Pur non facendo alcuna dichiarazione pubblica, il sindaco Piergiorgio Ferretti ha voluto dichiarare alla nostra redazione <<come sia importante custodire i valori che ci hanno trasmesso gli uomini e donne che si sono battuti per la libertà e che occorre mostrare come la vittoria abbia davvero superato le cause dell’odio<<. A 76 anni da quel giorno, il ricordo odierno rappresenta anche l’auspicio per un ritorno alla normalità, dopo una guerra senza armi ma con molte vittime a causa del nemico invisibile che ha distrutto molte famiglie, messe sul lastrico tante imprese e attività commerciali ferendo nel cuore l’economia generale del Paese.