Nella grande operazione contro la Ndrangheta c’è la mano di un cittadino “onorario”di Atri, il generale Luigi Robusto

Nella grande operazione contro la Ndrangheta c’è la mano di un cittadino “onorario”di Atri, il generale Luigi Robusto

E’ stata tra le operazioni più importanti nella sua lunga carriera da carabiniere e comandante di uomini quella che ha lo ha visto impegnato nella maxi operazione contro la Ndrangheta calabrese e non solo. Oltre tremila uomini dell’Arma dei Carabinieri diretti dal Comandante Interregionale della Sicilia e della Calabria, Generale Luigi Robusto, cittadino onorario della città ducale dallo scorso 30 Novembre,  sono stati impegnati sin dalle prime ore dell’alba in una operazione contro la Ndrangheta su scala nazionale ed europea coordinata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Il blitz dell’Arma, previsto per la giornata di domani, è stata anticipata per la solita e inesorabile fuga di notizie e malgrado ciò, non ci sono stati latitanti. Oltre 330 le persone raggiunte da provvedimenti di custodia cautelare ea d altri 160 denunciati a piede libero, con perquisizioni in tutta Italia e indizi raccolti che lasciano presagire una seconda fase dell’inchiesta partita dal 2016. Come ha spiegato il Generale dei Carabinieri Luigi Robusto, cittadino onorario della città ducale dal 30 Novembre scorso, nella conferenza stampa odierna,  l’obiettivo di questa maxi operazione, seconda solo al maxi processo alla mafia condotta dal giudice Giovanni Falcone, è stata possibile grazie al lavoro dell’Arma a tutti i livelli. A iniziare da quello delle Stazioni, la cui presenza capillare sul territorio, oltre che rappresentare un riferimento dello Stato e della vicinanza alla comunità in cui operano, è stata strategica e determinante, come lo fù nella lotta contro il terrorismo. Grazie al loro lavoro e a quello dei Reparti dell’Arma, tra cui i Ros (Raggruppamento Speciale Operativo). “A pochi giorni dalla conclusione del mio servizio nella Benemerita– ha aggiunto il Generale Robusto, prossimo alla pensione il 17 Gennaio 2020- dopo cinquant’anni di servizio, debbo confessare che ho vissuto un momento magico, dove tutto quello che si può sognare o leggere sui libri nel contrasto alla criminalità organizzata, si è verificato”. Ha vissuto in questo lungo periodo di comando in Sicilia e in altre regioni in passato, le operazioni della Polizia Giudiziaria dell’Arma sempre dietro le quinte, evitando di apparire in conferenze stampa e sui giornali, schivo com’è alla massiccia presenza mediatica in queste circostanze. Ma questa volta- come lo stesso Procuratore Nicola Gratteri ha riferito ai microfoni dei giornalisti- è stato “costretto” dallo stesso magistrato a presenziare davanti ai media locali e nazionali accorsi a Catanzaro. Il Generale Luigi Robusto ha ricordato come il “fenomeno della ndrangheta non sia localizzato alla terra calabrese, ma sia esteso a livello nazionale e internazionale, e questo grazie anche agli appoggi che trova in quelle che sembrano persone per bene ma non lo sono.”  Un colpo inferto alla struttura unitaria e omogenea della ndrangheta che passerà alla storia per la mole degli uomini impiegati, per la qualità delle indagini e per i risultati ottenuti. Un successo che si ascrive ai tanti nella bacheca personale dell’alto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e delle Istituzioni tutte e che entrerà nella storia degli uomini, anche quelli senza una divisa, ma che rappresentano il “buono” della società civile in cui la Benemerita opera a qualsiasi livello.

 

Lavocedelcerrano

Direttore Responsabile e Fondatore del Giornale " la Voce del Cerrano"

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