Il Comune chiede soldi anche i morti. Cartelle esattoriali anche ai defunti dagli uffici tributari

E’ incredibile ma vero. E’ stupefacente ma realistico. E’ un fatto che desta meraviglia e sconcerto, amarezza e tristezza. La nostra burocrazia non ha rispetto di nessuno, nemmeno dei morti. Si ostina, a distanza di anni dalla dipartita del caro estinto, ad inviare cartelle esattoriali, a pretendere il pagamento dall’altro mondo della spazzatura, delle tasse comunali e di ogni altra tassa di questa terra. Il Comune di Atri, non meno burocratico della burocrazia mastodontica di una grande città o peggio ancora di un Ministero, pretende che il defunto paghi tasse e cartelle anche se non c’è più, se è certificata la sua morte in tanto di registro nella porta a fianco di quella del burocrate di turno. Spende soldi a scrivere, imbustare, spedire, recapitare e magari inviare decreti ingiuntivi senza rendersi conto che il destinatario abita altrove, senza numero civico e senza residenza . Nulla di più facile sarebbe fare una verifica nel’ufficio dello stesso palazzo, capire che il “tartassato” è passato ad altra vita, dove nessun postino nè riscossore potrà  recapitare nulla. Roba di cinque minuti. E invece no. Ancora a distanza di tempo arrivano lettere e solleciti per tasse che non sono esigibili. Una vergognosa storia di pura burocrazia inutile e mortificante.IMU CASE

 

Lavocedelcerrano

Direttore Responsabile e Fondatore del Giornale " la Voce del Cerrano"

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