Elezioni comunali Atri 2023, intervista al candidato sindaco Alfonso Prosperi. “C’è bisogno di una svolta “

Dopo un lungo travaglio durante molti mesi e nomi circolati da una parte e dall’altra come possibile candidato del centro sinistra alle elezioni comunali di Maggio, con non poca sorpresa, le forze politiche hanno convenuto sul suo nome. Come si è giunti alla sintesi?
Il lavoro politico è stato compiuto soprattutto per poter dare ad Atri una possibilità di rinnovamento rispetto alla Giunta di destra. Questo è avvenuto con un’importante analisi e confronto tra le forze politiche e civiche atriane che hanno lavorato alacremente per giungere a un’unità e realizzare la vera novità di questa elezione: una Grande Alleanza Civica alternativa che avrà ancora altre adesioni. Certo non posso essere io a dire il perché della scelta del mio nome. Non sarebbe corretto. Posso però puntualizzare l’aspetto politico di essa: ad una novità di Coalizione doveva necessariamente corrispondere una proposta nuova che avesse nello stesso tempo, una riconosciuta esperienza amministrativa.
Da quanto si legge sulla stampa Rinascimento Atriano, che ha condiviso la sua nomina, non vedrà all’interno della lista la presenza di Giammarco Marcone, la cui aspirazione era quella di correre contro Ferretti. Non le sembra una scelta di facciata con un impegno debole?
Io ho auspicato la presenza di Giammarco Marcone nella lista, non è stato possibile. Egli ha fatto un passo indietro insieme a Cesare Zippilli e Gabriella Liberatore per consentire la conclusione dell’accordo ed io sono grato a loro e a tutti quelli che hanno appoggiato la mia candidatura. Credo che Rinascimento Atriano, fatto da gente seria, s’impegnerà fortemente nella campagna elettorale con i suoi candidati per dare un futuro e una nuova possibilità ad Atri.
In questi anni dai banchi dell’assise comunale lei ha speso sempre molte parole per l’ospedale San Liberatore, dove lavora come medico, affermando che l’amministrazione del sindaco uscente non si è prodigata per salvaguardarlo. Crede che si possa fare di più, e in che termini?
Il San Liberatore è nei miei pensieri e nel mio cuore, lavoro lì da quasi trent‘anni. Nella pandemia abbiamo dato il massimo impegno e la massima disponibilità. Questo non è stato ripagato da una vera considerazione e da una politica sanitaria adeguata dall’ASL teramana e dalla Regione. Il nostro ospedale risulta oggi dequalificato e privo di alcuni servizi e reparti essenziali (Cardiologia, Urologia, Pediatria ecc.) e con mancanza cronica di personale. L’amministrazione uscente, pur firmando con noi documenti, ha contato e conta zero nelle vicende provinciali e regionali perché è isolata e si presenta sempre prona nei confronti dei vertici. Io, invece, se i cittadini mi sceglieranno, farò battaglia aperta perché Atri abbia il ruolo che gli spetta in tutte le sedi.
Atri, al pari di molti comuni non molto grandi, soffre dello spopolamento a favore della costa con ripercussioni sull’economia locale e sulle opportunità occupazionali. Qual è il suo progetto?
Purtroppo lo spopolamento della Città e il fatto che stiamo per passare sotto la soglia dei 10.000 abitanti è grave anche per la sua identità e la dice lunga sull’abbandono e sulle scelte sbagliate delle varie amministrazioni. C’è bisogno di una svolta che abbiamo costruito già con la Grande Alleanza Civica. Il lavoro per i giovani e la creazione di nuove opportunità, quali un turismo soprattutto culturale, la rivitalizzazione del centro storico attraverso politiche d’incentivazione, nuove politiche che abbiamo studiato insieme a esperti e ad amministratori che le hanno già realizzate e verificate. Ci siamo preparati e stiamo lavorando da tempo al programma.
Il turismo è il volano dell’economia per una città come Atri ma non è sufficiente affidarsi alle iniziative dei singoli. Non crede che occorra una proposta condivisa con i comuni limitrofi?
Certo! Noi abbiamo già approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno rifiutato da Ferretti e dalla sua ex maggioranza, per cominciare realmente a lavorare con i Comuni limitrofi per delle azioni concrete di amministrazione attiva che possano portare a un’Unione dei Comuni. Sarà un lavoro difficile, di lunga lena. Per questo ho intenzione di istituire un’apposita materia di lavoro “al territorio e ai rapporti con i Comuni e altri Enti”, chiaramente tenuta dal Sindaco. Non basterà certo la solita “politica degli eventi” e basta, buona per una serata! Faremo una vera programmazione culturale, sportiva e del tempo libero, con il coinvolgimento delle varie Associazioni che dovranno svolgere un nuovo ruolo attivo e promozionale con obiettivi riconosciuti, ma fuori da logiche discriminanti e clientelari come abbiamo visto fare da quest’amministrazione.
Nella squadra che presenterà agli elettori quali saranno le figure dominanti? Tesserati ai partiti, persone della società civile e/o professionisti con elevate competenze in materie specifiche?
Stiamo lavorando da tempo all’ individuazione di figure importanti dei partiti e della società, molte figure nuove e di genere diverso, con competenze utili ed anche esperienze amministrative importanti, per operare subito e bene. Abbiamo tante persone entusiaste che in questi giorni ci chiedono di misurarsi per cambiare l’esistente palude. Dobbiamo dare risposte a queste esigenze. Capirete il perché, in questa fase, non faremo nomi.