Silvi, il Partito Democratico denuncia la grave situazione della rete fognaria e idrica e mancanza di programmazione

Continuano a registrarsi, su tutto il territorio comunale di Silvi, rotture nella condotta idrica e
fognaria: da Contrada San Silvestro, passando per via Dante Alighieri, fino ad arrivare al Borgo di
Silvi Paese e non solo.
Tra l’altro, fa sapere in una la sezione del Partito Democratico, è proprio di ieri l’avviso di interruzione della fornitura idrica in Contrada Santo Stefano per un intervento di manutenzione straordinaria sulla rete distributrice.
A tal proposito va detto che, dai dati del censimento delle acque per uso civile, l’Abruzzo risulta
essere la Regione con la maggiore dispersione idrica: 55,6% di quanto immesso in rete. Una cifra
superiore di oltre 13 punti rispetto alla media nazionale e in crescita rispetto alla rilevazione
precedente (nel 2015 era il 47,9%).
Eppure, nonostante le risorse ereditate e malgrado l’imponenza delle linee di finanziamento
europee e di quelle messe a disposizione dal PNRR (piano che destina 1.650 milioni per il settore di
cui nulla è arrivato all’Abruzzo), non solo a livello regionale non c’è stato l’impegno sperato e
promesso ai territori in più di un’occasione, ma il Centrodestra, facendo un report sulla situazione
dei Consorzi, rispondendo all’apposita interpellanza presentata dal gruppo PD in Consiglio
Regionale, ha persino minimizzato l’esistenza di una crisi idrica sul territorio, di fatto sminuendo
quello che sarà uno dei temi più importanti nell’agenda pubblica dei prossimi mesi e anni.
E così, in mancanza di una programmazione sul tema, si caricano i Consorzi del compito di
programmare e cercare nuovi fondi. Ma allora la Regione che fa?
L’attesa e la mancanza di interventi tangibili pesa sui territori, come sa fin troppo bene Silvi, dove
dopo quasi 4 anni di governo del centrodestra e malgrado mobilitazioni, richieste e promesse, dei
46.5 milioni lasciati dal Governo regionale di Centrosinistra per intervenire sulle reti irrigue sono
rimasti appena 3,5 i milioni per la progettazione, in quanto l’attuale Giunta regionale nel 2020 ha
definanziato il 93% dell’opera e non ha reintegrato ad oggi quei fondi, né concluso il progetto
definitivo/esecutivo.
È lecito dunque manifestare una certa preoccupazione circa il rischio di lasciare senza risposta non
solo un’emergenza importante qual è l’acqua, ma gli stessi territori che continuano a chiedere a
gran voce risposte concrete ed interventi certi e tempestivi.
Per esempio, sarebbe interessante conoscere, se effettivamente c’è stata, la risposta fornita dal
Governo Regionale alle legittime domande poste dal Sindaco Scordella quando, nell’agosto 2021 e
a mezzo stampa, auspicava interventi celeri e atti a risolvere le criticità ascrivibili ad una rete idrica
e fognaria ormai ridotta a colabrodo.
Ad oggi, di concreto, ci sono solo promesse e propaganda.