Atri, Abruzzo Civico al Sindaco Ferretti: abbia il coraggio di dimettersi

Dall’avvento del Covid, la città di Atri, sotto il profilo sanitario, sta vivendo una delle pagine più brutte della sua storia” E’ quanto scrive in una nota Abruzzo Civico di Atri, a firma del consigliere comunale Paolo Basilico a seguito dell’evolversi delle dinamiche che hanno investito il presidio ospedaliero di Atri. Già la scelta di destinare l’Ospedale interamente alle cure Covid nel mese di marzo, senza che il Sindaco Ferretti avesse minimamente informato né Consiglio Comunale né la cittadinanza, aveva lasciato tutti interdetti, aggiunge la direzione del movimento civico. Una scelta che ha visto il S. Liberatore privato, per mesi, di tutti i suoi servizi ambulatoriali e specialistici. Pur con tutte le criticità, continua il comunicato- comunque, e grazie solo alla grande professionalità dei suoi operatori, stavamo vedendo il graduale ritorno ad una piena operatività, confortati (per la verità noi non troppo) anche delle innumerevoli dichiarazioni e rassicurazioni rilasciate dalle passerelle dai vari amministratori improvvisatisi esperti di strategie sanitarie. La comunicazione di Abruzzo Civico, dopo la ricostruzione temporale dei fatti arriva a puntualizzare alcune dichiarazioni politiche di esponenti regionali, come quella di Emiliano Di Matteo (lega) secondo cui il 16 Marzo 2020 dichiarava : “…la decisione di trasformare in Ospedale Covid il San Liberatore in primis e poi, in caso di ulteriore necessità Giulianova e S. Omero è in linea con quanto si sta facendo e si farà anche nelle altre Province… Il Sindaco Ferretti ha subito accettato la decisione con ferma educazione…” Segue quella del Consigliere Regionale della Lega Tony Di Gianvittorio il 18 Arpile: “ Il presidio del S.Liberatore ha una caratteristica peculiare, cioè ha due grandi aree distinte : quella definita vecchia e quella definita nuova, con due corpi affiancati. La soluzione più ottimale sarebbe quella di separare e chiudere temporaneamente il corridoio che collega le due aree e utilizzare la parte vecchia come rimanenze Covid sino ad esaurimento, così da poter riattivare i due corpi nuovi con tutti i reparti, le normali funzioni e la normalizzazione del pronto soccorso ”. Arrivando a tempi più recenti, la nota di Abruzzo Civico ricorda come Di Gianvittorio prese l’impegno in prima persona :”sarà mia premura far sì che il S.Liberatore possa essere definitivamente escluso dal piano pandemico nazionale così da mettere a disposizione tutti i posti letto della struttura per il normale svolgimento delle prestazioni ospedaliere di routine ”. Nonostante il Sindaco Ferretti, scrive Abruzzo Civico- a mezzo comunicati stampa e interviste, il 26 Ottobre dichiarasse : “ La scelta non può ricadere nuovamente su Atri e sarebbe auspicabile una rotazione che difficilmente popolazione, utenti e operatori del presidio capirebbero alla luce del fatto che una vasta zona geografica resterebbe priva dei servizi sanitari per la seconda volta in pochi mesi ”, e la Asl di Teramo, a margine di un incontro nella struttura sanitaria atriana, il 30 Ottobre scorso dichiarava : “…l’Ospedale S. Liberatore di Atri garantirà tutte le prestazioni e tutti i reparti presenti resteranno operativi…” l’unità di crisi della ASL di Teramo il 2 Novembre decide che il S.Liberatore, unitamente all’Ospedale di Giulianova, torni nuovamente Ospedale Covid. Dal 5 Novembre, conclude la nota, le Unità Operative presenti presso il nostro nosocomio sono stati così trasferiti :l’attività operatoria di Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia saranno svolti presso i relativi reparti del P.O. di S. OMERO, Chiusura Reparto Medicina e trasferimento pazienti verso altri presidi ospedalieri , Chiusura reparto di Lungodegenza mentre l’attività operatoria di Oculistica e Urologia presso il P.O. di Teramo. Sindaco Ferretti, alla luce di tutto questo e considerata la totale incapacità nel gestire da primo cittadino una cosa più grande di lei, se è vero che vuole bene alla Città di Atri, abbia il coraggio di rimettere il suo mandato.