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Silvi, “sullo sgombero delle case pericolanti solo demagogia dalle opposizioni” La replica del Sindaco

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Lo sgombero in corso del fabbricato ATER di via Spezzaferro, normale procedura di attuazione dell’ordinanza commissariale dell’8 giugno, sta diventando un problema per vigili del fuoco e autorità di polizia che si trovano di fronte tre famiglie che continuano ad opporsi al trasferimento, nonostante il fabbricato interessato sia stato dichiarato dai tecnici  “inagibile” e pericoloso per l’incolumità delle persone in esso ospitate. Nella fatiscente palazzina abitavano 6 famiglie. Tre di quelle hanno accettato la deliberazione dell’ATER di essere spostate in altro fabbricato disponibile dalle case popolari a Mosciano S. Angelo, a 35 Km. da Silvi, mentre altre tre, inizialmente d’accordo sulla soluzione ATER, oggi, pur avendo già avviato il trasferimento, rifiutano di liberare gli appartamenti pericolanti. Andati a vuoto i vari tentativi di risolvere pacificamente la questione, si è arrivati alla determinazione ,da parte della prefettura di Teramo , dello sgombero forzato, la cui direzione è stata affidata al Commissariato di Atri, dopo che erano stati disattesi i termini stabiliti nei due tavoli tecnici promossi dal Prefetto di Teramo presso il suo ufficio il 5 l’8 settembre. Nel frattempo il sindaco Scordella ha provveduto  a convocare la giunta che questa mattina ha deliberato, su proposta dell’assessore al Sociale Fabrizio Valloscura , la concessione del contributo di “adeguata  sistemazione”  all’unica famiglia interessata allo sgombero, alla quale l’Ufficio Sociale ne ha riconosciuto il diritto. Questi in sintesi i fatti di una vicenda che ha del grottesco, soprattutto a causa delle solite strumentalizzazioni politiche che hanno alzato un polverone che va al di là della reale situazione quale è un normale sgombero di un fabbricato seriamente danneggiato e pericoloso. “L’atteggiamento degli inquilini – ha detto il sindaco Scordella – è poco giustificabile, a mio avviso. Prima hanno concordato il trasferimento provvisorio nell’unico fabbricato ATER immediatamente disponibile a Mosciano S. Angelo, in attesa della conclusione dei lavori di restauro e messa insicurezza del fabbricato di via Spezzaferro, e poi si sono rifiutati di sgomberare gli appartamenti  dichiarati pericolosi. Mi pare, poi, inadeguato e strumentale l’atteggiamento di alcuni nostri avversari politici che si sono inseriti in questa triste vicenda solo per aumentare la confusione e non per dare un contributo alla soluzione del problema .Devo ,infine far notare che l’ATER ha concesso l’uso dei sei alloggi sostitutivi provvisori dia sua proprietà solo grazie al nostro insistente interessamento”.

 

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